Tra stelle, nebulose e galassie

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Grande serata, martedì 14 marzo, al Centro Culturale Manzoni con sala piena e curiosità alle…stelle!

Il prof. Marco Bersanelli, docente di Astronomia presso l’Università degli Studi di Milano e uno dei principali responsabili della missione spaziale Planck dell’Agenzia Spaziale Europea, ha presentato il suo ultimo libro “Il grande spettacolo del cielo” ed. Sperling & Kupfer.

Nel corso dei secoli l’immagine del cosmo è sempre stata in stretta relazione, come fondamento o come tensione, con la dimensione religiosa che, come dichiarato da Einstein, è la culla non solo di ogni vera scienza, ma anche di ogni vera arte.

Così il libro, attraverso otto successive rappresentazioni del cosmo descritte con linguaggio semplice come in un romanzo di avventure, ci guida alla osservazione e alla comprensione finora raggiunta della volta stellata e suggerisce, ad ogni passaggio, alcuni esempi di opere d’arte per documentare questo nesso tra la creatività artistica e quella scientifica.

Si parte dalla osservazione del cielo dei primi uomini, che scrutando la moltitudine di stelle nelle lunghe notti della preistoria, hanno lasciato traccia delle loro osservazioni, in particolare sull’alternarsi delle stagioni e sui cicli lunari, attraverso i dipinti rupestri o la costruzione di strutture, ancora da comprendere pienamente, come quella di Stonehenge.

Si passa poi all’idea di cosmo elaborata dai Greci (il sistema tolemaico), alla raffigurazione del cosmo medioevale, documentata da alcuni passaggi significativi nella Divina Commedia di Dante Alighieri, per poi analizzare la rivoluzione copernicana con i contributi di Keplero, Galileo, Tycho Brahe.

E’ quindi la volta di Newton a farci fare un ulteriore passo intuendo che tutti i corpi celesti, così come ogni sasso sulla Terra e ogni particella nell’universo infinito, obbediscono alle stesse leggi universali, uguali per tutti.

Nel frattempo, grazie al lavoro dei fratelli Herschel e di Hubble, si realizzano telescopi più potenti e precisi che ci proiettano nel regno sconfinato delle galassie.

E infine il contributo di Einstein che pone le fondamenta di una nuova concezione del mondo fisico, anche se a comprendere fino in fondo la portata cosmologica della sua teoria con l’idea della espansione dell’universo, è un personaggio meno conosciuto ma non meno importante, Georges Lemaitre, sacerdote belga.

Da ultimo la visione attuale del cosmo con la scoperta del fondo cosmico di microonde che ci apre una visuale diretta sul cosmo primordiale.

Come si può vedere nei secoli la visione del cosmo è mutata ripetutamente anche in modo profondo: ad ogni passo, ad ogni scoperta sono seguite altre nuove domande. Che cosa allora dovrebbe farci pensare di essere giunti proprio noi oggi al punto d’arrivo ben sapendo che il 95% dell’universo è costituito da forme di materia e di energia a noi ancora sconosciute e che l’idea di espansione dell’universo  suscita altre domande?  Il cammino è ancora lungo e richiede ulteriori risorse anche economiche, ma soprattutto uomini e donne capaci di meravigliarsi davanti alla natura, con una mente curiosa e aperta all’imprevisto, disposti a seguire idee audaci, senza mai venir meno alla fatica e al gusto di sottomettere le proprie idee alla esperienza.

Di fronte a questa grande impresa ci tornano alla mente le parole del salmo 8: “Se guardo il cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che Tu hai fissato, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e d’onore lo hai coronato…”